Quesiti
Guide operative, note d’approfondimento e scadenze insieme a un archivio personalizzabile di modulistica per aiutare l’ufficiale di stato civile e d’anagrafe e i funzionari addetti all’URP ad affrontare la complessità delle loro funzioni alla prova dei cambiamenti generali della società.
Quesito del 29/11/2019
Cancellazione per irreperibilità
Avrei due domande sull'argomento "cancellazione per irreperibilità".
La prima è quella inerente gli accertamenti.
Non mi ricordo più se avevo letto in articoli dottrinali oppure specificamente su qualche circolare che, per quanto riguarda gli accertamenti da svolgersi per il periodo minimo di un anno, si potevano considerare anche particolari elementi pregressi rispetto all'avvio del procedimento, quali accertamenti o notizie a disposizione della polizia locale per altri procedimenti (ad esempio, nel caso in cui la polizia locale svolga anche funzioni di messo, precedenti accessi all'abitazione per tentare di notificare atti, etc.) oppure da accertamenti svolti per procedimenti incompatibili, come ad esempio il subentro in un'abitazione di un nuovo nucleo familiare con relativa pratica di cambio di residenza).
In secondo luogo si voleva sapere, per un determinato procedimento per il quale era stata aperta la procedura di irreperibilità dimenticandosi di inviare l'avvio del procedimento, se fosse possibile inviarlo in un secondo tempo senza ricominciare gli accertamenti da zero. Del resto, l'avvio del procedimento svolge credo più che altro la funzione di mettere la persona in condizione di partecipare al contraddittorio, non la funzione di mettere la persona a conoscenza del fatto che saranno svolti accertamenti (cioè accertamenti e partecipazioni sono due cose parallele ma distinti, credo.)
Perciò credo che anche inviata in ritardo, se vengono rispettati i termini per la ricezione di eventuali documenti o memorie, dovrebbe andare bene (ma è solo un mio ragionamento, forse sbagliato).
Quesito del 28/11/2019
Trasmissione digitale certificati o estratti di stato civile
Sempre più frequentemente ci vengono richiesti Certificati o Estratti di Stato Civile a mezzo email (posta elettronica certificata e non). Noi scannerizziamo il certificato richiesto (firmato) e lo trasmettiamo avvisando che il documento originale si trova a disposizione, per ogni evenienza, presso lo sportello comunale. Vedo che comunque è una “linea” seguita praticamente da tutti i Comuni. Ma, questa prassi è corretta? Oppure sarebbe più corretto trasmettere i certificati in formato pdf firmato digitalmente?
Quesito del 27/11/2019
Residenza di cittadino in arresti domiciliari privo di documenti di riconoscimento
Un cittadino dimesso da detenzione domiciliare deve scontare gli arresti domiciliari presso il nostro Comune come si evince da comunicazione del Ministero della Giustizia. E’ possibile dargli la residenza presso un’abitazione privata? Siccome non è in possesso di documenti di riconoscimento, oltre alla denuncia di smarrimento degli stessi cosa deve produrre? Come si può procedere alla sua identificazione? La stessa procedura di riconoscimento potrebbe essere utilizzata anche per i cittadini che si presentano allo sportello per il rilascio della CIE sprovvisti di documento d’identità?
Quesito del 27/11/2019
Residenza familiare cittadino comunitario
Una cittadina rumena chiede la residenza presso la figlia anch’essa cittadina rumena. Quest’ultima presenta codice fiscale e documento d’identità rumeno della madre, vivenza a carico, risorse economiche e un suo certificato di nascita rumeno mancante di traduzione e apostilla. Ritenendo che tale documento non sia sufficiente a dimostrare il titolo di familiare e nell’impossibilità di presentarlo completo, si chiede se sia corretto iscrivere la signora con i requisiti di non familiare e quindi richiedere l’assicurazione e le risorse economiche.
Quesito del 26/11/2019
Firma delle ricevute emissione CIE
Con la presente si chiede se le ricevute rilasciate al momento dell'emissione della CIE debbano essere firmate anche dall'operatore che già inserisce le sue credenziali nel portale.
Quesito del 26/11/2019
Richiesta di acquisizione cittadinanza italiana straniero nato in Italia - pt. 1
Un cittadino straniero nato in Italia nel 2001 (nascita occasionale) chiede la cittadinanza italiana ai sensi della Legge n. 91 del 05.02.1992 art. 4 comma 2 “lo straniero nato in Italia, che vi abbia risieduto legalmente senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età, diviene cittadino se dichiara di voler acquisire la cittadinanza italiana entro un anno dalla suddetta data”. Si precisa che dalla copia integrale dell’atto di nascita i genitori risultano residenti in Italia, ma dagli accertamenti il padre ha richiesto la residenza in data 11.03.2004, la madre in data 24.07.2004 e l’interessato in data 24.05.2005. Inoltre, i genitori alla nascita del figlio non erano titolari del permesso di soggiorno, hanno ottenuto il primo permesso il 24.06.2003 il padre e il 23.09.2003 la madre e il figlio è stato inserito sul permesso dei genitori in data 09.09.2004 (padre) e 08.05.2007 (madre) fino alla data del 23.12.2005, data in cui ha ottenuto il permesso di soggiorno per motivi famigliari fino 16.07.2017. Attualmente è titolare di permesso di soggiorno dal 15.11.2018 al 25.10.2020. Pertanto, si deve negare la cittadinanza italiana o è possibile chiedere il certificato di vaccinazione (degli anni scoperti dalla nascita al 09.09.2004)?
Quesito del 26/11/2019
Annotazioni in anagrafe e nell'estratto dell'atto di nascita - pt. 2
Nel 2001 è nato un bambino riconosciuto solo dalla madre Bianchi (assumendo pertanto il cognome Bianchi). Nel 2008 è stato dichiarato figlio naturale di Verdi con sentenza del Tribunale per i Minorenni di Torino (senza cambiare il cognome). Successivamente nel 2019 è stato adottato da Rossi (Verdi è deceduto) ai sensi dell’art. 44 lettera b) L. 184/83 (provvedimento del Tribunale dei Minorenni) assumendo il cognome Rossi Bianchi (si precisa che il minore vive con la madre e il suo compagno nonché attuale marito e istante, nel 2018 la madre ha contratto matrimonio con l’attuale istante). Nell’estratto di nascita il minore viene già indicato con il cognome Rossi Verdi (la maternità con Bianchi e la paternità con Rossi) senza annotare l’annotazione di figlio naturale e quella di adozione. Si chiede se in anagrafe la paternità deve risultare Rossi o adottato da Rossi?
Parere:
La paternità è dell'uomo che è stato dichiarato "padre naturale" con la sentenza del Tribunale dei minorenni di Torino. Questa paternità non può essere "revocata".
L'esercizio della responsabilità genitoriale è dell'uomo nei cui confronti è stata pronunciata la sentenza di adozione ex art. 44 lett. b) della 184/1983, ovviamente assieme alla madre "naturale".
Non si può omettere alcuno dei due passaggi in quanto il bambino ha una linea di successione ereditaria sia nei confronti della madre, che del padre, che dell'uomo che lo ha adottato.
Questi passaggi vanno annotati anche in anagrafe e nell'estratto per riassunto dell'atto di nascita.
E' ovviamente sbagliato dire che il padre sia il marito della mamma, quello è il "padre adottivo".
In riferimento al parere sopra citato, pertanto, riassumendo in anagrafe la paternità è Verdi (padre naturale) e non risulta quella del padre adottivo. Se devo fare un estratto di nascita con paternità e maternità deve risultare: l’interessato Rossi Bianchi (deve già risultare il cognome del padre adottivo seguito da quello della madre), paternità Verdi (cognome padre naturale e non adottivo), maternità Bianchi annotando sia l’annotazione di figlio naturale e di adozione? (Bianchi nato a ………..il……..è stato dichiarato figlio naturale di Verdi nato a …..il……con sentenza del Tribunale per i Minorenni di…….in data………….n…….. Bianchi nato a…….il………..è stato adottato da Rossi nato a …….il……residente a…….in Via…….ai sensi dell’art. 44 e seguenti della Legge 4 maggio 1983 n. 184 (provvedimento del Tribunale per i Minorenni di………in data……..n……..trascritto nei registri di nascita del Comune di………anno…..parte……..serie……n……….) e pertanto assume il cognome di Rossi Bianchi)
Quesito del 25/11/2019
Denuncia di nascita figlio cittadini stranieri
É nato figlio di due residenti albanesi cui non c'è la registrazione né in anagrafe né in stato civile del loro matrimonio. Si può tuttavia prendere la dichiarazione di nascita dal solo padre che ci dichiara di essere coniugato con la madre del bambino e che ci presenta un atto di matrimonio su modello plurilingue (però non apostillato e quindi non utilizzabile per la registrazione anagrafica del matrimonio)?
Quesito del 21/11/2019
Ritardo trasmissione sentenza di divorzio e nuovo matrimonio
Nel maggio 2012 ci viene richiesto un estratto per riassunto atto di matrimonio ad uso divorzio da parte della sposa (a margine dell’atto risultava già annotata un omologa in data 1/12/2005 di un verbale di separazione consensuale sottoscritto il 23/11/2005). In data 11/03/2013 viene annotato anche il ricorso. Il 5/11/2013 un Comune xxx ci chiede una copia integrale dello stesso Atto perché lo sposo intende contrarre nuovo matrimonio. Noi la trasmettiamo avvisando che la cessazione (a questa data) non è ancora pervenuta. Il nuovo matrimonio (a quanto ci risulta) viene comunque celebrato. Il Comune ci avvisa che da lì a breve sarebbe arrivata la sentenza di cessazione per la debita annotazione. Oggi 21/11/2019 arriva a mezzo pec la succitata sentenza (depositata il 06/03/2013 in Cancelleria, passata in giudicato il 03/11/2013...con indicato.... trasmessa il 04/11/2013). Il Tribunale insiste nel dire di averci già inviato a suo tempo la sentenza sottolineando che noi non l’avremmo mai annotata. Nel nostro Comune, oltre all’Ufficio di Protocollo, a ricevere la stessa PEC sono altri tre Uffici e nessuno, tra tutti, ha mai ricevuto questa PEC. Abbiamo anche provato a richiedere la copia della ricevuta di CONSEGNA e ACCETTAZIONE che non ci è stata trasmessa e ci è stata data una risposta un po’ “scocciata”.
Ora, chiediamo a voi, come ci si deve comportare in questi casi? Di chi è la negligenza?
Quesito del 19/11/2019
Richiesta rilascio estratto di nascita di persona nata nel 1853
Al Comune è giunta una richiesta di rilascio di un estratto di nascita di Caio nato in questo Comune in data 1853. Per gli anni antecedenti al 1866, invito gli utenti a rivolgersi agli uffici parrocchiali del Comune di nascita. Tra la documentazione agli atti del Comune sono conservati i registri parrocchiali di quel periodo e nello specifico il registro del 1853 che contiene l’atto di nascita di Caio.
La richiesta è stata fatta perché nel passato è stato rilasciato da questo Comune un estratto di nascita, che i richiedenti hanno in copia.
In base alla normativa vigente un Ufficiale dello Stato Civile può certificare quanto contenuto in questi registri parrocchiali conservati presso il Comune? Eventualmente è possibile rilasciare “copia integrale” gestendo la richiesta come un accesso agli atti e rilasciando una copia conforme all’originale “in base agli atti conservati presso questo Ente”?